Presentazione del libro «The Italian Job» (Mondadori) di Gianluca Vialli. Con Emanuela Audisio e Linus. Feltrinelli, ore 18.30, piazza Piemonte 2.
Io c'ero, in prima linea con Bonnie e il Sire. Ci sarebbero da dire molte cose. Le migliori però non sta bene scriverle, quindi dirò le peggiori, elencandole impietosamente.
- l'intervento della vecchietta figlia e sorella di un ex giocatore dell'Inter. Il cognome non me lo ricordo, forse Smerzi, poi lo cerco in google. Tempi di Meazza comunque, quindi non fate finta di conoscerlo perchè è impossibile. (cerco in google)
Ricordavo bene,
Smerzi. Spero di non ricordare bene l'incestuosa parentela, anche perchè figlia e sorella vorrebbe dire che questo tale avrebbe prolificato con la propria madre dando vita appunto a una propria figlia-sorella.
- i fotografi, tutti ambigui, chi troppo barbuto, chi troppo bardato. Ma nessuno troppo invisibile. E rigorosamente tutti davanti a ri cojoni.
- il mio vicino di sedia. Non Bonnie, l'altro. Un minipseudogiornalista con block notes che riportava tutto, anche gli starnuti. Mi ha ricordato i tempi del liceo quando non mi perdevo una parola delle spiegazioni della D'Alessandro, perchè poi nell'interrogazione se non glielo dicevi tale e quale non le andava bene. Pessimo.
Mi fermo a 3, anche perchè come detto, le altre sarebbero troppo rischiose per un pesce piccolo come me. Mi limiterò a dare degli indizi che possono capire solo Bonnie e il Sire:
1) lo squalo
2) la donna che sta nell'autobus che si prende uno shpavento
Anzi, il secondo indizio mi sa che lo capisco solo io. Vabbuò, è ora di leggere
De Italian Giob.