A donkey, a donkey! My kingdom for a donkey!

miércoles, agosto 29, 2007

"Unni mi portati, sotto terra?"

Di tutte le frasi di questo agosto samperoto scelgo quella del signor Nici, l'uomo che cola. Così a chi mi chiederà "cos'è il titolo del tuo post di ritorno?" dirò che è una famosa frase di Nietzschi.
Filosofia a parte, San Piero è sempre San Piero. Io l'avevo detto l'anno scorso di prenotarsi ma poi ci sono state delle defezioni che l'anno prossimo sarebbero giustificabili soltanto come paura di sfidare la faina a ping pong. Sì, perchè questa è stata l'estate del ping pong. Qualcuno lo sa già, altri lo sanno ma fanno finta di non saperlo (D.D.P. & Samuel, la premiata ditta), ma un riassunto per chi invece non sa non fa mai male.
In data 8 agosto mi faccio comprare da Bonnie un tavolo da ping pong. Scelgo tutto io ma uso Bonnie come corriere per facilitare il pagamento. Bonnie paga e parte la spedizione da Battipaglia, che per chi non lo sapesse è vicino Salerno. Passano i giorni (e otto son lunghi) e a Sampe (che per chi non lo sapesse è vicino Patti) ancora niente ping pong. Pelly ed io andiamo nel panico, perché sappiamo che la SDA consegna in tutta Italia in 24 ore (48 nelle isole), ma in otto giorni di ore ce ne sono 192. Allora contatto il venditore, ragazzo a posto, e insieme capiamo che la SDA deve averne fatta una delle sue (Corriere Bartolini rules, semper). Ai geni della SDA risulta che il mio pingopongo sia stato consegnato - non avendo trovato direttamente me - a un negozio di ricambi che si è preso la responsabilità di inoltrarmelo, dicendo di conoscermi.
Il corriere che si è fatto intortare in quel modo è ancora piegato sul cesso dalle maledizioni che gli ho mandato. Liquido marrone sgorga copiosamente dalle sue natiche.
Ma io e pelly non demordiamo: il pingo l'abbiamo pagato per giocarci ad agosto, non a luglio dell'anno prossimo. Vado a fiuto e capisco che al posto di spedire nella mia via hanno consegnato il pacco in una via omonima a 20 km da casa nostra, via che frequentiamo regolarmente per gestire il nostro traffico di alcolici senz'alcool. Andiamo sul posto del delitto e indaghiamo, ma quando chiediamo se per caso fosse stato consegnato un pacco dalla SDA regna l'omertà. Scoviamo il negozio di ricambi ma le tre facce di tolla dietro il bancone non demordono. Sappiamo che mentono, troppi indizi a loro sfavore, in primis il fatto di essere un negozio di ricambi in una via omonima a quella in cui doveva realmente attraccare l'ambito tavolo verde: ma ahimè in questo mondo di ladri la parola di una faccia di tolla rischia di valere quanto la parola di chi g'ha la resùn. Ecco però che interviene un tabaccaio a rompere il muro di omertà.
Quando infatti stiamo per andarcene con le pive nel sacco, "E venne il tabaccaio" canterebbe Branduardi. Parlo del tabacchi-edicola-cartolibreria che si erge di fronte al ricambista impostore. "Scusate, non è che in questa via è stato consegnato un pacco grande dalla SDA?".
Marito e moglie si guardano (forse padre e figlia, qui non garantisco). Pausa riflessiva. Marito/forse padre prende la parola: "era mica un campo da..." e simula un gesto di una battuta da ping pong, di quelle liftate col tipico colpo della testa di coniglio!
Vedo il paradiso. Rivedo il Sire che mi dà lezioni a Santiago, rivedo me incapace di battere Robi con la sinistra, rivedo i miei progressi fino alla schiacciatona di rovescio con cui faccio firmare a Jose la dichiarazione di mia superiorità nello sport nazionale dei nostri amici cinesi. Rivedo la fortuna.
Spavaldi come cani mai tosati, entriamo nuovamente nel negozio di ricambi. E' un momento mitico, che condanna tre facce di tolla a sprofondare nella vergogna, sentendosi dire: "Il signore della tabaccheria dice che un campo da ping pong è stato consegnato al negozio di ricambi. Senza che noi gli avessimo detto che si trattava di un ping pong".
Io ora potrei svergognare il protagonista di questa storia, consegnando al web nome e cognome di chi ha avuto il coraggio di negare l'evidenza fino al momento in cui si è cacato sotto, ma per definizione è impossibile svergognare uno che il senso della vergogna se l'è pappato tutto in quel pomeriggio.
Sprofondando sotto terra, come direbbe il saggio Nietzschi.

9 Comments:

Blogger lancha2012 said...

te lo leggo domani con calma il postone.
bentornato terrone.

30 agosto, 2007 02:18

 
Blogger lancha2012 said...

ehhehehe bellalì!!
siccome non era svergognabile io lo avrei "vergognato" e poi svergognato.
ora bisogna capire come si possa "vergognare" un uomo già svergognato. E che ci stai a fare tu?
Think!!! (imperativo)

30 agosto, 2007 07:37

 
Anonymous Anónimo said...

come cani mai tosati...

30 agosto, 2007 08:24

 
Anonymous Anónimo said...

ciccio! Ciccio!! CICCIO!!!

30 agosto, 2007 09:41

 
Anonymous Anónimo said...

io li ammazzavo.
e vaffanculo il condizionale

30 agosto, 2007 12:37

 
Anonymous Anónimo said...

più per il fatto che questi facevano la faccia da tolla su una cosa comprata da Bonnie. e dico Bonnie.
li ammazzavo.

30 agosto, 2007 12:38

 
Anonymous Anónimo said...

è la stessa cosa che ho detto io a lafa. cioè, comprata da bonnie, non so se mi spiego

30 agosto, 2007 13:12

 
Blogger fe said...

bentornato mr pingopongo

31 agosto, 2007 10:19

 
Anonymous Anónimo said...

fayna vogliamo nome e cognome della faccia di tolla

17 septiembre, 2007 12:46

 

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