"Il lago mi mette sempre un po' di tristezza"

Anche le partenze. Tristezza o allegria, una casa sul lago di como non la disdegnerebbe manco Eric, che sogna di vivere lungi dalla civiltà come il nonno di Heidi. Ci siamo stati sabato, al lago. E pure lì abbiamo mangiato kebab (farlocco, perchè dietro l'insegna "specialità turche" si nascondevano un gestore rumeno, moglie rom e cameriere indocino, sarà stato del siam). Tra una lotta col cigno e un rito della sacra tega, nessuno si è fatto il bagno, o meglio, solo lo scoiattolino di Robbi, che ancora fluttua nelle acque lariane. Lo ritroveremo ad Assemini, il grosso sta nell'imboccare l'emissario giusto e finire nell'adriatico, poi è solo questione di correnti mediterranee. Ok, forse è più probabile con la soluzione canadair, ma dubito che imbarchino acqua dal lago di como.
Eric è tornato a Dijon. In questi 10 giorni ha imparato tante cose della cultura italiana, nel bene e nel male: ha apprezzato bei monumenti e belle ragazze, ma ha capito che la pasta è meglio farsela a casa piuttosto che mangiarla da pastarito; ha capito anche che il kebab fa ormai parte della cucina italiana, e si è convinto che le ragazze, quando si sentono belle ci tengono anche a sembrare stupide. Ha imparato che il caffè è più buono quando lo faccio io, e pensa che tutti gli italiani al volante siano poco prudenti e irascibili; ha visto il cenacolo e l'inceneritore di figino; si è fatto l'idea che sia normale uscire tutte le sere rincasando alle 3 e che nei tempi morti si debba tirare fuori la palla da basket (perchè poi non da calcio?); ha anche appurato che la parola "mitico" è più inflazionata dei pantaloni col cavallo basso e che tra i giovani italiani ci sia una gara a chi porta gli occhiali da sole più grossi; ha visto il bello e il cattivo tempo e ha ascoltato della buona e della cattiva musica; ha imparato a dire almeno una volta al giorno "mi può star bene" e "hai ragione anche tu"; ha colto la sottile differenza tra "d'altronde" e "diversamente" e quella un po' meno sottile tra "perdere" e "lasciare per terra"; ha fumato un sacco di "sizze" ("un fortuna rosso" - "in questo bar non accettiamo stranieri") e ha assaggiato i budini e i biscottini della bodo; ha amato il duomo e la galleria by night e odiato il café real sempre by night; ha vissuto la sconfitta della francia con la scozia e il trionfo italiano con l'ucraina, rinfrescandosi la memoria su chi è che comanda, e si è innamorato di montella grazie al tormentone che non mi stancherò mai di pubblicizzare; mi ha fatto da spalla nella telecronaca di corsico-nabor e da avversario nelle innumerevoli partite di billiards, di cui non dimenticherà mai il mio record di 13, e dico tredici, partite vinte di fyyyla!

grazie eric, e buona continuazione.