"Dov'è che si schiaccia?"

Questo post avrei potuto intitolarlo in almeno altri tre modi. Vado elencandoli:
- Elogio di Hernan Crespo
- Compleanno Bonnie
- "Cristiano, puzzetti un po' di sudorino"

Ho usato l'avverbio "almeno" perchè altri 10 titoli sul Sire li avrei trovati facile, essendo Lui colui che spacca le porte. Ma andiamo per ordine (non franco, dalla proverbiale antipatia).
Oggi sono stato alla pinetozza: in viaggio col mini facciamo capire agli squali dell'autostrada che la seicento non teme confronti; l'unico che ci ha impensierito è stato uno dalle parti di guanzate che sembrava un supersayan a quattro ruote, ma sicuramente era ibra, incazzato perchè gli hanno rovinato la festa di Mellberg (a proposito Olof sei un bastardone, non mi hai invitato!). Un tour di appiano ci vuole sempre: la chiesa è un monumento di tutto rispetto, ma anche le poste devo dire che le hanno messe su bene. I trattori nelle carreggiate a una sola corsia pero' non possono circolare, senò gli autovelox cosa ci stanno a fare io non lo so. Comunque qua siamo nella sezione "Elogio di Hernan Crespo" quindi procediamo senza perderci nei dettagli. Arrivati al golf club ci accoglie solari strombazzando, scena di giubilo ingiustificata. Si va avanti con adriano detto l'imperatore, waltersamuel detto the wall, javierzanetti il capitano detto il pupi nonchè el tractor, esteban cambiasso detto el cuchu, marcomaterazzi detto matrix... insomma, nomi di un certo calibro. Ma il drei detto La Faina e Cj detto il MiniUragano hanno un solo obiettivo, detto Maicon.
Maicon doveva essere il regalo per Bonnie, nato il 6 settembre di 26 primavere orsono, come noto a chi lo conosce bene. Sì, l'obiettivo era solo lui, Douglas Sisenando detto Maicon.
Ma non sempre le cose vanno secondo i piani. Sfumato Maicon, saltano gli equilibri della nostra scampagnata. E' l'anarchia. E se fino ad allora io e il mini eravamo stati più o meno a guardare, assistendo al macabro spettacolo della folla che si offre ai macchinoni uscenti da interello, ora le cose cambiano. Diventiamo noi i protagonisti. Esce Cruz, detto el jardinero, e io gli regalo il portachiavi con la pallina n°9. Lui mette in saccoccia senza dare importanza al gesto, io rido; esce Hernan Crespo, detto Valdanito, e quando mi vede è amore a prima vista. Si ferma, si concede, per poco non scende dalla macchina. E' la gentilezza fatta persona, la disponibilità in carne ed ossa. Se ne sta lì, col finestrino abbassato, e sopporta, anche quando l'accelerata sarebbe facile, e pure servita su un piatto d'argento da una peppa che con la fotocamera in mano non sa dire altro che "Dov'è che si schiaccia?".
Ma Hernan non è l'ultimo. Seguono Ivan Ramiro e il mio amico Dacourt, che di nome fa Olivier. La foto del colombiano col suo connazionale la potete trovare su breathing (visitatelo!! hehehe). Ma dicevo di dacourt... Conservo ancora un messaggino del 12 settembre 2003, alla vigilia dell'asta del fanto. Era notte e non riuscivo a prendere sonno perchè non mi veniva il nome di Dacourt, così chiesi aiuto al miniuragano confidando nel suo nottambulismo. E' da allora che quando penso a dacourt penso a questo aneddoto, e oggi quando ci siamo ritrovati fayna mini e dacourt... mi sono emozionato.
Che bella cosa che è il calcio.


blogger non mi fa mettere le foto. rimedierò appena possibile. (non sempre le cose vanno secondo i piani)